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Home > Collezioni > Arti e Culture Contemporanee > Fragments of Interlaced Dialogues, 2017 – … Copper Negative of Luxury Cloth, Kongo Peoples; Democratic Republic of the Congo, Republic of the Congo or Angola, Seventeenth-Eighteenth Century (fig. 98)
Sammy
Baloji

Fragments of Interlaced Dialogues, 2017 – … Copper Negative of Luxury Cloth, Kongo Peoples; Democratic Republic of the Congo, Republic of the Congo or Angola, Seventeenth-Eighteenth Century (fig. 98)

Datazione: 2017
Tecnica/Materiale: Bronzo
Collezione/Inventario: Collezione Museo delle Civiltà, Roma. N. INV. 22.S48-8.55. Acquisizione PAC 2022
Descrizione:

Sammy Baloji (Lubumbashi, 1978; vive e lavora tra Lubumbashi e Bruxelles) è un artista multidisciplinare la cui ricerca da molti anni investiga il patrimonio pre-coloniale del Regno del Kongo (1395–1914), impero che si estendeva su gran parte degli attuali territori di Angola, Repubblica del Congo e Repubblica Democratica del Congo. Proprio nelle collezioni etnografiche riunite a partire dalla fine del XIX secolo dall’archeologo Luigi Pigorini, ed ereditate dal Museo delle Civiltà, sono custoditi una serie di olifanti e di tessuti in rafia che giunsero a Roma intorno al 1518, al tempo in cui Papa Leone X ordinò Vescovo di Utica (nell’attuale Tunisia) Henrique, figlio di Afonso I Re del Kongo e primo vescovo dell’Africa centrale nella storia della Chiesa.

Nella serie Copper Negatives of Luxury Clothes (2016 – in corso) Sammy Baloji ha tentato di storicizzare questi rapporti pre-coloniali tra Europa e Africa attraverso la trasformazione in placche di bronzo di due dei tessuti in rafia delle collezioni del Museo delle Civiltà, esposti nell’ingresso del Palazzo delle Scienze. Il video About the Moon and the Velvet, installato anch’esso nell’ingresso, mostra l’elaborato processo di imaging e stampa 3D con cui l’artista ha realizzato le due sculture. Da un lato queste placche rappresentano un tentativo di monumentalizzazione delle tecniche artigianali del Regno di Kongo, perdute a causa della brutale schiavitù esplosa con la tratta atlantica e culminata con la colonizzazione belga. Dall’altro, la scelta di Baloji di replicare questi oggetti con una lega di rame e stagno sottolinea lo sfruttamento minerario del Kongo da parte del comparto industriale metallurgico occidentale, mentre le astratte composizioni geometriche dei pattern del tessuto ricordano le componenti elettroniche delle batterie contemporanee che vengono realizzate grazie all’estrazione del coltan da parte di forza lavoro infantile. Questi cortocircuiti formali racchiudono quindi l’intricata rete di relazioni estrattive, storiche e contemporanee, da parte dell’Occidente verso le regioni del Kongo.