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Adelita
Husni Bey

La montagna verde

Datazione: 2011
Tecnica/Materiale: Stampa su lino grezzo
Collezione/Inventario: Collezione Museo delle Civiltà, Roma. N. INV. 22.S48-8.193. Acquisizione PAC 2022
Descrizione:

La grande mappa su tessuto allestita a terra ritrae la zona dell’altopiano al-Jabal al-Akhdar (che significa “montagna verde”) nella regione libica della Cirenaica, luogo di numerosi conflitti connessi all’occupazione coloniale italiana del 1912, ma che rappresenta anche un luogo di ricordi familiari per l’artista italo-libica. Adelita Husni Bey (Milano, 1985; vive e lavora tra New York e Modica) ha recuperato la mappa di origine militare negli archivi dell’Istituto Geografico di Parigi e l’ha spogliata della toponomastica coloniale, lasciando in evidenza solo le aree archeologiche, i punti per l’approvvigionamento di acqua e le oasi. Con la stessa intenzione di liberazione dallo sguardo che ha imposto identità artificiali a quei territori, l’artista spezza in due anche una foto d’epoca, prodotta assecondando il gusto orientalista europeo, e la posiziona in equilibrio su una pietra, la stessa che compare anche tra le mani del protagonista del video Anadiomene. Il video ritrae un attore che interpreta un combattente della rivoluzione del 17 febbraio 2011, il cui racconto è sostituito da una voce fuori campo in italiano che ne articola la testimonianza, basata a sua volta su interviste condotte dall’artista e da suo padre a diversi protagonisti di quel conflitto e mescolate a storie di altri resistenti di lotte libiche del passato, dall’occupazione italiana al colpo di stato del 1969 che vide salire al comando Muʿammar Gheddafi. L’intreccio delle memorie personali confluite in tutte e 3 le opere esposte costituisce quindi una contro-narrazione di resistenza ai vari domini cui la Libia è stata assoggettata e dei quali continua a subire le conseguenze ancora oggi.