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Sammy Baloji

Sammy Baloji (1978, Lubumbashi, Repubblica Democratica del Congo. Vive e lavora tra Bruxelles, Belgio, e Lubumbashi) è intervenuto – in collaborazione con The Recovery Plan, Firenze e Art Hub – nell’Ingresso Metodologico del Palazzo delle Scienze e nel ripensamento dell’atrio delle Collezioni di Arti e Culture Africane, in cui sono esposte le opere: Fragments of Interlaced Dialogues, 2017 – … Copper Negative of Luxury Cloth, Kongo Peoples; Democratic Republic of the Congo, Republic of the Congo or Angola, Seventeenth-Eighteenth Century (fig.98) (2017); Fragments of Interlaced Dialogues, 2017 – … Copper Negative of Luxury Cloth, Kongo Peoples; Democratic Republic of the Congo, Republic of the Congo or Angola, Seventeenth-Eighteenth Century (fig.18), (2017); Geological and mining map of the Democratic Republic of the Congo (2006), supplied in response to the artist’s request, copyright Royal Museum for Central Africa, Tervuren, (2005); Gnosis (2022); About the Moon and the Velvet (2022). L’indagine dell’artista verte in particolare, come in altri suoi progetti, sulla presenza nelle collezioni etnografiche europee di oggetti africani pervenuti in epoche pre-coloniali e come essa si intrecci alla storia coloniale e alle sue eredità contemporanee. A partire da questa prima fase, Baloji sta proseguendo la ricerca su una serie di oggetti risalenti alla wunderkammer del gesuita Athanasius Kircher, nucleo fondativo, risalente al XVI secolo, delle collezioni preistoriche e etnografiche del Museo delle Civiltà.

Dal 2019 Baloji porta avanti presso Sint Lucas, Anversa, un progetto di ricerca artistica e di dottorato dal titolo Kasala e Lukasa contemporanei: verso una riconfigurazione di identità e geopolitica. Insignito dell’onoreficenza di Chevalier des Arts et des Lettres, Baloji ha ricevuto numerose borse di studio, premi e riconoscimenti, in particolare agli African Photography Encounters di Bamako e alla Biennale di Dakar, ed è stato vincitore nel 2014 della Rolex Mentor e Protégé Arts Initiative. Dal 2018 insegna alla Sommerakademie di Salisburgo, e nel 2019-20 è stato artista in residenza presso l’Accademia di Francia a Roma-Villa Medici. Baloji ha co-fondato, inoltre, nel 2008 i Rencontres Picha/Biennale de Lubumbashi. Sue recenti mostre personali includono: K(C)ongo, Fragments of Interlaced Dialogues, Palazzo Pitti, Firenze (2022) e Palais des Beaux-Arts, Parigi (2021); Other Tales, Lund Konsthall e Aarhus Kunsthal (2020); Congo, Fragments d’une histoire, Le Point du Jour, Cherbourg (2019); A Blueprint for Toads and Snakes, Framer Framed, Amsterdam, e Sven Augustijnen e Sammy Baloji, Museumcultuur Strombeek (2018); Urban Now: City Life in Congo, Sammy Baloji e Filip de Boeck, The Power Plant, Toronto e WIELS, Bruxelles (2016-17), e Hunting and Collecting, Mu. ZEE Kunstmuseum aan zee, Ostenda (2014). Ha recentemente partecipato alle seguenti mostre internazionali: Biennale di San Paolo (2023); Biennale di Venezia (2023, 2015); Biennale di Sharjah (2023); Biennale di Sydney (2020); Documenta 14 (Kassel/Atene, 2017); Biennale di Lione (2015); Festival Photoquai, Musée du Quai Branly (Parigi, 2015).